20/01/2023

"Progetto Rondini" per contrastare il disagio giovanile

Promotori: Associazione Semi di Pace con ITCI e Io ho un sogno onlus

Con inizio domani 21 gennaio, l’Associazione Semi di Pace, in collaborazione con ITCI Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale e “Io ho un sogno onlus”, e l’adesione di molte scuole quali I.I.S.S. Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, Istituto San Benedetto di Tarquinia, IIS G. Marconi di Civitavecchia, IIS Guglielmotti di Civitavecchia, IIS Orioli di Viterbo, IC Don Lorenzo Milani di Civitavecchia, ISS Stendhal di Civitavecchia, ISM Santa Rosa da Viterbo, Scuola Santa Maria del Paradiso di Viterbo. Inaugura i corsi per famiglie ed insegnanti, nell’ambito del “Progetto Rondini”. Incontri che aiuteranno a comprendere i giovani, ad ascoltarli, ad accompagnarli nel loro difficile percorso di crescita.

Pubblichiamo la lettere del presidente Luca Bondi

Gentilissimi insegnanti, carissimi genitori,

l’Associazione semi di pace desidera offrirvi un percorso di incontri con l’obiettivo di esplorare il complesso mondo giovanile e le dinamiche ad esso legate.

Le difficoltà e i disagi che noi adulti incontriamo nel  comunicare con le nuove generazioni acuiscono un senso di inadeguatezza del ruolo che rivestiamo come genitori ed educatori.

Atteggiamenti di insofferenza per il rispetto delle regole più elementari di convivenza civile, isolamento sociale, disturbi alimentari, dipendenza dagli strumenti  tecnologici, comportamenti provocatori, scarsa autostima, apatia, rifiuto dell’autorità genitoriale, depressione, uso di sostanze stupefacenti, ecc… Tutto questo ed altro sono sintomi di un grande malessere che i nostri figli vivono quotidianamente, talvolta nella più profonda solitudine.

Per questi motivi con i corsi del “Progetto Rondini”, tenuti da professionisti esperti, vogliamo aiutarvi ad interpretare i disagi, saperli gestire per trovare positivi canali di comunicazione e relazione. La pandemia ha contribuito a diffondere un senso di timore e smarrimento, sviluppando ancora di più le fragilità ed i vuoti interiori. Imparare a dialogare è un’arte difficile, ma al tempo stesso ci permette di recuperare spazi affettivi  e di equilibrio relazionale. Il programma pensato lo trovate allegato così come il modulo per formalizzare l’adesione.

Prendiamo in mano questa opportunità per non sentirci soli, ma compagni di viaggio nell’appassionante compito di essere punti di riferimento sicuri per i nostri giovani.

A presto!

Luca Bondi

Fonte: ilcentuplo.it