02/02/2012

Il settimanale Panorama intervista Tonino Cantelmi

In Italia c’è un autentico boom di persone che si rivolgono ai sacerdoti chiedendo di essere liberati dal demonio. I presunti “indemoniati” sono oltre 500 mila casi l’anno Lo riferisce Panorama sul numero in edicola da giovedì 2 febbraio che racconta, in esclusiva, la storia di un indemoniato e del suo esorcista. Nello stesso servizio di Panorama lo psichiatra Tonino Cantelmi spiega come si fa a distinguere un indemoniato da un malato psichico

Cercasi esorcista. In Italia c’è un autentico boom di persone che si rivolgono ai sacerdoti chiedendo di essere liberati dal demonio. I presunti “indemoniati” sono oltre 500 mila casi l’anno, il 30 per cento in più dal 2006, e provengono non solo dalle regioni del Sud, ma anche dal Nord più sviluppato e secolarizzato, come il Veneto. Lo riferisce Panorama sul numero in edicola da giovedì 2 febbraio che racconta, in esclusiva, la storia di un indemoniato e del suo esorcista. E non sono solo i credenti a rivolgersi ai sacerdoti per farsi liberare dalla «possessione», scrive Panorama. Secondo l’Associazione psicologi e psichiatri cattolici ci sono anche non credenti, a dispetto di tutti i dati che descrivono la nostra come una società laica e secolarizzata. Di fronte a questa «emergenza esorcisti», la Chiesa corre ai ripari e organizza corsi di formazione, seleziona preti adatti a questo particolare ministero e predispone norme di comportamento. Nello stesso servizio di Panorama lo psichiatra Tonino Cantelmi spiega come si fa a distinguere un indemoniato da un malato psichico. In Italia c’ è un autentico boom di persone che si rivolgono ai sacerdoti chiedendo di essere liberati dal demonio. I presunti “indemoniati” sono oltre 500 mila casi l’anno Lo riferisce Panorama sul numero in edicola da giovedì 2 febbraio che racconta, in esclusiva, la storia di un indemoniato e del suo esorcista. Nello stesso servizio di Panorama lo psichiatra Tonino Cantelmi spiega come si fa a distinguere un indemoniato da un malato psichico. L'intervista di Tonino Cantelmi Prima d’intraprendere un rito di esorcismo è obbligatoria una visita con lo psicologo. Lo prevedono le direttive della Chiesa in materia. E sempre di più gli esorcisti,di fronte alla straordinaria crescita di richieste di riti di liberazione dal demonio, si rivolgono agli specialisti. Uno tra i piùaccreditati è lo psichiatra Tonino Cantelmi. Come fa a distinguere un presunto indemoniato da un malato psichiatrico? Non sta a me decifrare l’eventuale intervento soprannaturale nella sofferenza di un ammalato. Il mio servizio come medico consiste nel fare una diagnosi e offrire la terapia più corretta al paziente. Molte persone che gli esorcisti mi indirizzano soffrono di disturbi psichiatrici. Propongo loro una terapia, ma li lascio liberi di tornare dal sacerdote per affrontare gli aspetti spirituali dei loro disturbi. I due profili, medico e spirituale, non sono in contrasto tra loro. E come dispone una diagnosi per un «indemoniato»? Li sottopongo a due serie di test: una proiettiva e una descrittiva. Questo mi consente di diagnosticare il tipo di disturbo da cui sono affetti. Molto spesso, chi ritiene di essere indemoniato è affetto da schizofrenia, disturbi della personalità, ansia, disturbi deliranti, compulsivi. Perciò suggerisco una psicoterapia e una terapia farmacologica. Agli esorcisti, se richiesto, faccio un quadro dei disturbi riscontrati nel paziente. I presunti indemoniati si sottopongono volentieri alle sue terapie? Non sempre. Spesso addebitare a una potenza soprannaturale la responsabilità dei disturbi serve a rimuovere i sensi di colpa, rende più accettabile la malattia. Perciò molti pazienti preferiscono andare dall’esorcista piuttosto che dallo psichiatra. Ma per fortuna molti sacerdoti ascoltano anche il parere dei medici e suggeriscono a queste persone di completare la terapia psichiatrica prima di fare un esorcismo. Ha mai partecipato a qualche esorcismo? Mai. Credo che la figura del medico e del sacerdote debbano rimanere chiaramente distinte, ciascuno nel suo ruolo. Qual è il profilo dei pazienti che si rivolgono a lei, convinti di essere posseduti? In maggioranza sono donne e questo è legato soprattutto ai disturbi dell’ansia. Quello che mi sorprende è che sono sempre più persone di buona cultura: anche in una società secolarizzata che ha messo da parte la religione c’e nostalgia del sacro che si esprime in forme estreme. I disturbi lamentati dagli «indemoniati» sono quelli delle possessioni diaboliche? Spesso si. Ma mi sono capitati anche pazienti che lamentano sofferenza diffusa, indecifrabile, non riconducibile ad alcuna patologia precisa. Lei crede nell’esistenza del demonio? Ci credo. Ma non credo che il demonio per manifestarsi abbia bisogno delle forme classiche delle possessioni come le intendiamo comunemente. Satana è troppo intelligente: penso che si manifesti in maniera più subdola, nella smania di potere, di successo o di possesso sulle altre persone. Ma non escludo che possano esserci anche forme di possessione diaboliche come quelle che leggiamo nella Bibbia o che ci sono state tramandate dalla tradizione. Fonte: Panorama 8 febbraio 2012