10/04/2019

"Rogate ergo”, il numero di aprile dedicato all’incontro tra cultura digitale e pensiero cristiano

Fonte: Angenzia SIR del 10/04/2019

Tra la cultura prodotta dai nuovi scenari della tecnologia digitale e il pensiero cristiano è necessaria un’interazione. Parte da questo assunto il numero di aprile della rivista “Rogate ergo”, che si propone come sussidio in vista delle due prossime Giornate: quella delle vocazioni e quella delle comunicazioni sociali. Per don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, la sfida non è assolutizzare o demonizzare la cultura digitale, ma viverla come complementare all’incontro personale. Approfondiscono l’argomento lo psicoterapeuta Tonino Cantelmi e il pastoralista Luca Peyron, i quali connettono le questioni sollevate dalla tecnologia digitale ai temi portanti della pastorale vocazionale: l’identità, la libertà, la responsabilità, la capacità di scegliere. Essi spiegano anche come l’intelligenza cognitiva ed emotiva dei nativi digitali differisce da quella delle precedenti generazioni, determinando un cambiamento antropologico che non può non coinvolgere sia le scelte esistenziali e durature dei giovani, sia l’accompagnamento vocazionale dei formatori, i quali si sentono sempre più inadeguati nell’affiancare le nuove generazioni. Don Marco Sanavio, esperto di informatica, presenta una rosa di esperienze pastorali che puntano sull’interazione tra il digitale e l’evangelizzazione, mentre Paolo Fucili intervista preti e religiosi pionieri nell’utilizzo delle tecnologie digitali, quali don Giovanni Benvenuto, parroco a Genova, e suor Naike Monique Borgo, delle Suore Orsoline di Vicenza. Di grande utilità la rassegna dei siti internet, suggerita come strumento d’informazione per gli operatori pastorali e come possibilità d’incontro con i giovani. Chiude il numero l’intervista del direttore, padre Vito Magno, al cantautore Daniele Silvestri che, con il brano “Argentovivo” cantato a Sanremo, denuncia il danno che la tecnologia digitale può arrecare agli adolescenti se manca loro un’educazione mirata ad equilibrare le realtà virtuali con quelle reali.