23/06/2016

Sintesi dell'intervento del prof. Cantelmi al Giubileo dei Diaconi

In occasione del Giubileo dei Diaconi, che si è svolto  a Roma dal 27 Maggio al 29 Maggio 2016, il prof. Cantelmi ha tenuto una relazione dal titolo  “Il Diacono, immagine della Misericordia per la promozione della nuova evangelizzazione”. Si propone ila sintesi dell’intervento.

Cosa possono dire i diaconi a proposito del Vangelo della famiglia? Come possono partecipare al processo di conversione pastorale per la famiglia in atto nella Chiesa italiana? E soprattutto, come si inseriscono nel dinamismo pastorale ai tempi dell’Amoris Laetitia? Questo commento attiene soprattutto alle implicazioni pastorali ed al possibile contributo dei diaconi nell’accompagnamento pastorale delle “coppie fragili”. Infatti se l’ideale di santità connesso alla vocazione matrimoniale non è più il punto di partenza, a volte gravoso e non pienamente comprensibile, ma il punto di arrivo di un percorso di integrazione, di crescita e di superamento delle fragilità, allora in questo percorso/cammino le competenze, la passione e l’azione dei diaconi e delle loro famiglie possono essere un prezioso ausilio.  Il percorso/cammino si basa su tre criteri: - il criterio della la valutazione caso per caso (evitando la generalizzazione di una norma astratta incurante dei singoli), - il criterio del bene possibile (evitando il perseguimento di un perfezionismo irrealista, ma cercando ciò che concretamente è possibile), - il criterio della gradualità (il che porta ad accettare stati intermedi, ancora segnati dal disordine, come tappe di avvicinamento alla pienezza del matrimonio). In ogni ambito il contributo di accompagnatori esperti in umanità e nel cammino di fede, come i diaconi, in relazione alla valutazione delle fragilità ed all’aiuto umano che un accompagnamento concreto può fornire, possono, insieme alle loro famiglie, fornire un contributo importante, consapevoli che un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti, può essere più gradito a Dio di forme di esteriorità apparentemente corrette. La realtà dei diaconi e delle loro famiglie è in controtendenza rispetto al processo di dematrimonializzazione della società che è in atto con particolare evidenza in questo momento storico: le famiglie dei diaconi resistono, sono aperte all’accoglienza, fanno figli e, pur vivendo difficoltà e crisi come tutti, sono in grado di fronteggiare le realtà e le sfide che Papa Francesco descrive nel secondo capitolo dell’Amoris Laetitia. Forti di questa esperienza, sorretti dalla fede, i diaconi e le loro famiglie possono integrarsi nei processi di accompagnamento così come delineato nel capitolo otto dell’Esortazione postsinodale. Alla luce di queste considerazioni ritengo che i diaconi e le loro famiglie possano essere protagonisti straordinari dei processi pastorali che riguardano l’accompagnamento, il discernimento e l’integrazione della fragilità, realizzando pienamente quanto profetizzato nell’Amoris Laetitia.