23/09/2013

Educare al femminile e al maschile Novità editoriale

Autori: Tonino Cantelmi, Marco Scicchitano. Edizioni Paoline 2013. Cosa è maschile, cosa è femminile? Che cosa è dato o che cosa è innato nell'essere maschio o femmina? Gli Autori affrontano l'argomento esaminando l'importanza di un atteggiamento idoneo da parte di tutti gli educatori nell'incanalare le potenzialità dell'essere femmina o maschio dei propri figli o allievi. Il volume ospita un'intervista a Costanza Miriano ed una di Andrea Monda.

Cosa è maschile, cosa è femminile? Che cosa è dato o che cosa è innato nell'essere maschio o femmina? Quali sono le predisposizioni di un figlio maschio o di una figlia femmina? L'essere diversi vuole dire essere anche diseguali? Che tipo di approccio è richiesto alle cosiddette agenzie educative: famiglia, scuola, istituzioni? Che valenza hanno le scuole omogenee, così diffuse nel mondo anglosassone? Il dibattito su questo argomento è aperto a livello internazionale, ma in Italia se ne discute poco. Perché? Probabilmente, affermano gli Autori, per la paura a non volersi esporre e affermare alcune verità e quindi per non essere tacciati come discriminatori o reazionari o retrogradi.Con spirito pionieristico, quindi, nel testo affrontano l'argomento arrivando a dimostrare la fondatezza dell'identità di genere con delle tesi scientifiche e sociologiche esposte in maniera accessibile e divulgabile. Dalla prefazione a cura di Chiara D' Urbano: […] Il tema è originale, interessante per chiunque si accosti al mondo della formazione, il punto di vista è rigorosamente scientifico (psicologico e neurobiologico) e quindi “prereligioso” e “anti-ideologico” perché la riflessione possa essere condivisa e libera da categorie aprioristiche, l’intento è pratico educativo. Il lettore è posto all’interno della cornice biologica dell’essere umano, distinto in maschio e femmina, considerata non come una zavorra o un’artificiosa costruzione della nostra cultura, ma come un dato di fatto dell’umano, senza sfumature o possibilità intermedie, da cui, però, si può partire per valorizzare peculiarità e specificità, queste sì, secondo un’infinita gamma di coloriture, tante quante sono gli essere umani. Varcare i confini di sé, crescere e far crescere non vuol dire allora entrare nella terra di nessuno e del tutto possibile, ma apprendere e trasmettere la libertà di persone autentiche, aperte alla vita, nel rispetto di quella matrice ontologica dell’essere maschio e femmina che è la prima ricchezza da valorizzare della narrazione in corso che costituisce la sottile trama della nostra vita.