09/05/2012

La famiglia, riferimento credibile. Nonostante la crisi – RomaSette.it

Ottava Festa diocesana della famiglia – La società tecno liquida crea delle nove relazioni  ed in queste nuove forme è fondamentale «esserci», per dare risposta alle domande di senso «alle quali l’onnipotenza della tecnologia non perviene», ha ribadito nel suo intervento lo psichiatra Tonino Cantelmi, ragionando sul ruolo del genitore oggi e sulla sua capacità di accompagnare i nativi digitali, per i quali «la tecnologia non è solo uno strumento ma un modo di stare al mondo».

Fonte: RomaSette.it Il cardinale Vallini intervenendo all’VIII Festa diocesana organizzata al Divino Amore si è soffermato sul difficile momento che attraversa il Paese, invitando a perseguire il bene comune di Michela Altoviti «Il governo compia ogni sforzo per abbattere spese non necessarie e privilegi che ancora persistono». Parole incisive, quelle del cardinale Agostino Vallini, che ieri, 6 maggio, in occasione dell’ottava Festa diocesana della famiglia e della scuola cattolica, è voluto ritornare sul «difficile momento che attraversa il nostro Paese per gli effetti negativi della perdurante crisi economica». Inaugurando la giornata al santuario del Divino Amore, nell’ambito del convegno su «La famiglia ai tempi di internet», il vicario del Papa per la diocesi di Roma si è soffermato sulle conseguenze della crisi, «gravi per tantissime famiglie», che incidono non soltanto sulle esigenze primarie ma anche sulla «serenità delle relazioni familiari». Apprezzamento, dunque, per «i principi di rigore e di equità che guidano l’azione del governo», al quale il cardinale ha rinnovato l’invito a «perseguire il bene comune, con un’attenzione doverosa nei confronti di chi sta peggio». A genitori ed educatori, invece, ha ribadito l’importanza di «essere persone credibili, capaci con la nostra vita di una pienezza e ricchezza di umanità che diventa messaggio di testimonianza», anche e soprattutto nelle situazioni critiche. Sul modello di Gesù, che è «pienezza e perfezione». È questa infatti, secondo il vicario del Papa, «la carta vincente per aiutare i giovani a pervenire al senso e, quindi, a saper fare una scelta, a decidere per la propria vita». Una sfida quanto mai attuale nell’era digitale, caratterizzata anche da nuovi modi di relazionarsi, come ha sottolineato introducendo i lavori del convegno monsignor Paolo Mancini, direttore del Centro diocesano per la pastorale familiare. In queste nuove forme di relazione è fondamentale «esserci», per dare risposta alle domande di senso «alle quali l’onnipotenza della tecnologia non perviene», ha ribadito nel suo intervento lo psichiatra Tonino Cantelmi, ragionando sul ruolo del genitore oggi e sulla sua capacità di accompagnare i nativi digitali, per i quali «la tecnologia non è solo uno strumento ma un modo di stare al mondo». Un modo di inserirsi in una società «tecno liquida», nella quale si rischia che «tutto scorra senza lasciare traccia, che venga banalizzato, anche nella sfera affettiva». Di fronte a questa situazione critica, i genitori non solo devono esserci ma devono saper dialogare con i propri figli; oggi, al contrario, «tanti di loro restano silenti», incapaci di essere un vero punto di riferimento. Dello stesso avviso il giornalista Saverio Gaeta, vaticanista, che ha sottolineato l’importanza di essere «riferimenti credibili», mettendo a confronto «la concretezza della realtà della famiglia e l’evanescenza del mondo virtuale». E delineando la necessità di un dialogo tra genitori e figli «non solo sugli strumenti che hanno rivoluzionato la comunicazione e la relazione ma anche sui contenuti nuovi che essi generano». Per creare «una condivisione di valori in un clima familiare di fiducia». E dell’ambiente familiare come di un «contesto di amore che fa i conti con le difficoltà e le tentazioni della società» ha parlato ancora il cardinale Vallini nella sua omelia celebrando la Messa nel santuario nuovo, al termine del convengo. Il presule ha indicato «nell’incoraggiamento di Gesù “Rimanete nel mio amore” la strada per far fronte ai dolori e ai problemi, piccoli e grandi». «Ci vuole una forza soprannaturale – ha spiegato – e la famiglia può e deve trovarla nell’Eucaristia per poi trasmetterla intorno a sé», compiendo quindi «un’opera educativa nella testimonianza della vera luce».