25/09/2025

Un Manifesto sulla “Singolarità Tecnologica verso Malattia Zero”

Fonte: Quotidiano Sanità 11/09/2025 - Manifesto di Angelo Barbato e Tonino Cantelmi

Gentile Direttore,
questo documento (in allegato) rappresenta la nostra proposta e il nostro impegno, nella trasformazione epocale che sta ridefinendo il futuro della medicina. Perché questo manifesto? Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a un’accelerazione esponenziale dell’innovazione, spinta da tre forze tecnologiche interconnesse: la Legge di Moore, che ha reso il calcolo accessibile a tutti; Internet, che ha abbattuto le barriere geografiche; e la rivoluzione genomica, che ha tradotto il codice della vita in dati. L’unione di queste forze ha creato il terreno fertile per l’Intelligenza Artificiale (IA), un “moltiplicatore di velocità e forza per il pensiero umano”.

È in questo contesto di crescita non più lineare, ma esponenziale, che abbiamo sentito l’urgenza di definire una visione strategica per la sanità. Il nostro obiettivo è “governare la curva esponenziale, non esserne travolti” , garantendo che l’innovazione tecnologica sia un’opportunità di progresso per tutti, non un privilegio per pochi.

Cosa abbiamo realizzato
Il manifesto “Singolarità Tecnologica verso Malattia Zero” è un progetto scientifico e sociale che si propone di dirigere la forza dell’innovazione verso il bene comune della salute. La nostra visione si basa su quattro pilastri interconnessi:

1. IA e sanità proattiva e predittiva: Riconosciamo l’IA come il motore di una sanità che non si limita a curare la malattia, ma la previene. L’IA sarà in grado di analizzare enormi volumi di dati per identificare modelli e prevedere l’insorgenza di patologie prima che si manifestino. Questo ci permetterà di passare da una “medicina d’attesa” a una “medicina d’iniziativa”. Tuttavia, sottolineiamo la necessità di una rigorosa validazione degli algoritmi e di un’etica che tuteli la privacy e la sovranità digitale dei dati sanitari. L’IA deve essere un partner del medico, non un sostituto del giudizio umano e della relazione di cura.

2. Nanotecnologia e rigenerazione biologica: L’uso della nanotecnologia è il secondo pilastro, con l’obiettivo di “rallentare l’invecchiamento e il deterioramento cellulare”. La visione a cui tendiamo è che, in futuro, nanodispositivi e nanotecnologia possano permettere la riparazione e la sostituzione di cellule e tessuti danneggiati, arrivando un giorno a creare organi su misura. Questo approccio si allinea alla frontiera della ricerca che considera l’invecchiamento un processo biologico su cui si può intervenire, estendendo non solo la durata della vita, ma soprattutto la durata della vita in salute.

3. Vantaggi della medicina di popolazione e dei sistemi sanitari universalistici: L’innovazione tecnologica deve servire l’intera comunità, non solo il singolo individuo. Per questo, sosteniamo un approccio di “medicina di popolazione” che si concentra sulla promozione del benessere di intere collettività per ridurre attivamente le disuguaglianze. Solo un sistema sanitario pubblico, come il modello Beveridge, può garantire l’accesso equo e la democratizzazione dei benefici tecnologici. Il nostro obiettivo è “Territorio Zero,” una metafora per un ecosistema di salute che sposta il baricentro dall’ospedale al territorio, potenziando la prevenzione.

4. Una dimensione etica per una salute olistica e umanizzante: L’etica non è un accessorio della tecnica, ma il suo fondamento strutturale. La salute non può essere ridotta a un dato algoritmico. L’innovazione deve essere al servizio della persona nella sua interezza, considerando la dimensione scientifica, umana, sociale e spirituale. Un nuovo “umanesimo digitale” deve coniugare tecnologia ed etica, scienza e coscienza, per umanizzare l’innovazione e governare la complessità, garantendo che l’incontro umano, l’empatia e la saggezza clinica restino insostituibili.

Le nostre finalità
Con questo manifesto, intendiamo stimolare un’alleanza tra ricercatori, medici, operatori e interessati alla salute, legislatori e cittadini per “costruire un futuro in cui la tecnologia migliori la vita, ma sia sempre al servizio dell’uomo, non il contrario”.

“Malattia Zero” non è una promessa di immortalità, ma un impegno a passare da una medicina della riparazione a un’“architettura del benessere”. L’obiettivo non è opporre la tecnica all’umanità, ma “umanizzare l’IA”, creando un’alleanza terapeutica in cui l’innovazione sia al servizio dell’altro.
Il documento integrale del manifesto è allegato a questa lettera in formato PDF.
Chiunque voglia aderire a questo manifesto scriva a angelo.barbato@gmail.com per l’aggiornamento delle adesioni per partecipare ad un think tank che produca analisi, studi e raccomandazioni sui temi del manifesto per influenzare i decisori politici, il settore privato, i media e la società civile e svolgere attività di advocacy, formazione e collaborazione con altri enti.

Angelo Barbato
Professore di Igiene Generale ed Applicata – Università Sapienza di Roma

Tonino Cantelmi
Professore di Cyberpsicologia – Università Europea di Roma

Quotidiano Sanità