26/01/2021

“Alla sera della vita”, l’urlo di Giobbe potrebbe avere risposta

Fonte: AgenSir del 25/01/2021

Articolo di Tonino Cantelmi. Con il documento "Alla sera della vita" la Chiesa italiana dona una parola felice, davvero felice, al tema della morte e del morire, argomento oggi dominato da una sorta di fatale cupio dissolvi. L’intuizione centrale del documento, curato dall’Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei, è che il morire è un processo e che il processo del morire è un tempo relazionale, dove si intrecciano relazioni di cura, relazioni affettive e trame dense di umanità. Oppure trame rarefatte di umanità, abbandono, accanimento o disumanizzazione. Il morente è un soggetto relazionale e non un oggetto di cura. Nel processo del morire, inteso come un tempo relazionale intenso e potenzialmente ricco, in questo movimento processuale si costruisce il portato del senso e del significato della vita terrena.

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22/01/2021

Percorsi vocazionali e omosessualità2

Fonte: La Civiltà Cattolica del 19/06/2021

"Percorsi vocazionali e omosessualità" è un libro di Chiara D'Urbano sul delicato tema dell'orientamento sessuale in rapporto ai percorsi vocazionali.Degna di nota è la postfazione di Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc), che riassume in maniera efficace la maggior parte degli interrogativi su questa tematica. Egli precisa anzitutto come l’accoglienza e l’attenzione all’altro/a richiedano la capacità di fare chiarezza su alcuni punti propri della vita comune, che nell’orientamento omosessuale possono diventare motivo di sofferenza o di difficoltà.

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17/01/2021

Dobbiamo costruire nuovi ponti di dialogo

Fonte: Avvenire del 17/01/2021

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli episodi di violenza e le risse che coinvolgono giovani (e giovanissimi) in molte città italiane. Un fenomeno che la pandemia e il lockdown possono spiegare (in parte), ma che è anche dovuto alla mancanza di modelli e punti di riferimento. Ne è convinto Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc), che ad Avvenire consegna alcune riflessioni per aiutare a inquadrare questa complessa realtà.
 

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12/01/2021

Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale

Nomina del Prof. Cantelmi 11/11/2020

L’AIPPC è lieta di comunicarvi che il Santo Padre Francesco ha nominato il Prof. Tonino Cantelmi Consultore del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

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11/01/2021

Ascoltare e farsi ascoltare

Fonte: Copercom del 07/01/2021

“Viviamo in una società spesso definita ‘mediatica’, laddove paradossalmente è difficile ascoltare e farsi ascoltare. Siamo saturi di input quotidiani – spiega don Indelicato – che provengono dal mondo dell’informazione e della pubblicità e facciamo sempre più fatica a prestare attenzione a ciò che conta davvero: il nostro modo di relazionarci con gli altri – osserva – sta rischiando di appiattirsi dentro ad una dimensione ‘binaria’, perdendo parte dell’autorità del linguaggio verbale e corporale; nel contatto con Dio tante sono le interferenze che ne ostacolano e ne alterano la comunicazione; ci siamo così disabituati al silenzio tanto da averne paura, così come si ha paura di fermarsi a guardare con onestà e coraggio se stessi e la propria vita”. Un'iniziativa promossa dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato di Roma per riflettere sull'importanza dell'ascolto attivo come passo fondamentale verso una comunicazione efficace. Durante il corso interverranno anche il presidente AIPPC Tonino Cantelmi, il presidente del Copercom Massimiliano Padula e la presidente dell'Ucsi Vania De Luca.  

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07/01/2021

C'è un virus fra gli adolescenti

Fonte: semprenews.it del 05/01/2021

Non è il Covid-19 il rischio più grande che stanno correndo i giovani. Secondo lo psichiatra Cantelmi, è un tempo sospeso quello degli under 14, tra presente dentro le quattro mura ed un futuro che non si conosce affatto. Anzi cupo e spaventoso come il personaggio antagonista di una favola, se si guarda alle reazioni di molti adulti di riferimento (genitori molto presi dal lavoro, nonni che rischiano di ammalarsi o non ci sono più). Gli adulti che agli adolescenti davano sicurezza ed erano di esempio, oggi non sono più come prima. Non si tratta di ridisegnare i luoghi, ma di essere adulti attrattivi, capaci di dire una parola di senso e di significato al caos emotivo che giovani e adolescenti e ragazzi vivono. Questo è centrale: essere adulti credibili. La domanda da porsi è: ci saranno ancora adulti credibili?

 

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04/01/2021

Patris Corde. Cantelmi: “Una bussola nella palude della società senza padri”

Fonte: Agensir del 4/01/2021

Un mix di forza e tenerezza, senso di responsabilità e capacità di donarsi che ne fanno un modello di paternità autorevole e controcorrente. Ma San Giuseppe costituisce anche un potente archetipo maschile per la società di oggi pervasa di narcisismo. Con lo psichiatra Tonino Cantelmi “rileggiamo” la Lettera apostolica del Papa

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03/01/2021

Le “voci” dello psichiatra e la metamorfosi da “pensatore” a “operatore”

Contributo di Giuseppe Bersani su"Rivista di psichiatria" 2020;55(6):380-384

Nel corso degli ultimi decenni si è assistito a un radicale cambiamento nella formazione e nel ruolo sociale dello psichiatra, che da “pensatore” si è trasformato in “operatore”. Un grande numero di fattori, scientifici, medici, formativi, culturali, sanitari, organizzativi, politici, legali, ha contribuito a questo cambiamento. Nella realtà professionale questi fattori possono essere simboleggiati come “voci” interne dello psichiatra, che automaticamente ne limitano o inibiscono l’attitudine al pensiero autonomo, decaduta a vantaggio della necessità di operare praticamente in un ruolo professionale vissuto con sempre minore consapevolezza e profondità culturale. L’impoverimento del senso di identità scientifica e culturale dello psichiatra, a cui si chiede sempre meno di “pensare”, corrisponde a un cambiamento delle attese da parte della società, che gli chiede essenzialmente di “operare”. In un’ottica di metafora scientifica, il “crollo” dell’attitudine mentale dominata da questi fattori potrebbe ridare forza allo spessore culturale e al ruolo sociale dello psichiatra.

 

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